La cultura della bellezza ed i suoi antichi segreti
Vicus Tuscus, un ecosistema ancora intatto, un laboratorio vivente che vogliamo svelare
La Toscana, l’antica terra del popolo Etrusco, dalle dolci e fertili colline ricche di corsi d’acqua e sorgenti termali, è il luogo dove il popolo dei Rasenna seppe riconoscere le preziose proprietà delle tante erbe spontanee, dei fiori, arbusti e radici e riuscì a catturarne i benefici e le fragranze, creando ciò che oggi chiameremmo comunemente rimedi naturali. Oggi a San Gimignano, in una valle di incontaminata bellezza, dopo più di duemila anni, il brand Vicus Tuscus ricerca, raccoglie, riscopre, l’arte di saper interpretare la natura che ci hanno tramandato gli antichi profumieri etruschi. Anche se le fonti dirette etrusche sono estremamente scarse, abbiamo molte notizie dalle fonti letterarie degli storici di epoca romana, nelle quali la terra etrusca è osannata come:… la più ricca di vegetazione e di varietà di piante officinali… Gli Etruschi, diffusamente celebrati nel saper manipolare con efficacia le erbe e le piante che abbondavano nel loroterritorio, realizzavano decotti a scopo curativo, creme e unguenti di bellezza, che li resero famosi “cosmetologi” e profumieri molto ricercati dall’aristocrazia della Roma Imperiale. Già Esiodo, vissuto tra la fine dell’VIII e gli inizi del VII secolo a.C., ricordava la discendenza dei principi etruschi Agrio, Latino e Telegono da Ulisse e dalla maga Circe e, in quanto tali, depositari di una profonda conoscenza nella preparazione di filtri magici. Alla fine del IV secolo a.C., Teofrasto di Ereso (Historia Plantarum X,15) discepolo e successore di Aristotele nella conduzione del Peripato (la Scuola Aristotelica), affermava che l’ Etruria era feconda di piante medicinali ed a prova di ciò riportava due versi tratti da una elegia ormai persa di Eschilo (poeta del V secolo a.C.) nei quali…l’Etruria era sempre celebrata per offrire gran copia di erbe medicamentose e gli Etruschi erano presentati come popolo fabbricatore di farmaci. Anche Virgilio (I sec. a.C.) ci dà notizia che nei primi secoli dell’ascesa della civiltà romana praticamente tutti i medici operanti nell’Urbe erano etruschi. Plinio il Vecchio (vissuto tra il 23 ed il 79 d.C. autore del “Naturalis historia” ) ci racconta delle loro capacità di coltivazione della vite e dell’olivo e la produzione del prezioso olio, base principale di unguenti, profumi e creme. La loro fama era ancora viva nel V secolo d.C., quando Marziano Capella (De Nupt. 6,637) ripeteva che “l’Etruria è famosa per l’origine dei farmaci e dei cosmetici”.